Olio su tela, cm 61 x 99
In cornice intagliata e dorata, cm 79 x 108
«Il presente dipinto è, a mio avviso, opera di Adriaen van Nieulandt. Si tratta di un capriccio con elementi archeologici e architettonici disposti e adattati in maniera pittoresca. Il primo piano mostra un groviglio si rovine trattate con uno spinto senso onirico, tanto che verso il fondo, vicino ad un'ansa marina, si vede una chiesa circolare con un nartece, ispirata allo stesso tempo al mausoleo di Santa Costanza e al Tempio detto di Romolo a Roma. Il campanile di una chiesa gotica, sullo sfondo a sinistra, costituisce un gustoso inserto anacronistico [...]. Abbiamo qui un esempio relativamente precoce dell'attività di Adriaen van Nieulandt, dove la traccia dell'influenza di suo fratello [Guillaume van Nieulandt] si individua ancora nettamente, mentre nelle sue opere successive si troverà un gusto più vicino a quello di Cornelis van Poelenburgh [...]».
26 dicembre 1993, Didier Bodart