Tempera, matita e oro su cartoncino avorio applicato a cartone. mm 337x425. Firmata in basso a destra. Nipote di Giovanni Rinaldi (compositore e autore di Casa Ricordi), figlia di un'apprezzata concertista e cugina del celebre Nino Rota, Titina da giovane violinista frequentò Igor Stravinskij, Alfredo Casella e Gabriele d’Annunzio, grande ammiratore dei suoi disegni. Studiò e lavorò come vetrinista e disegnatrice; a trentadue anni debuttò curando i costumi della Locandiera di Goldoni con Tatiana Pavlova all’Odeon di Milano (1931). Poi approdò, chiamata da Guido Salvini, alla Scala e creò indimenticabili scene e costumi di opere liriche anche per il Maggio Fiorentino, il teatro Comunale di Firenze, l’Opera di Roma, la Fenice di Venezia. Si dedicò anche al teatro di prosa collaborando con famosi registi come Max Reinhardt e Renato Simoni e interpreti di primo piano. La sua estetica si ispirò all’art déco, con il tratto del disegno deciso e insieme leggero, coloratissimo e talvolta surreale.
Ottima conservazione.