4 volumi in-8° (mm 166x116). Pagine XXII, 472; 619; 648; 646, con 1 ritratto di Seriman in antiporta (identificato dalla didascalia come Enricus Wanton anglus) e 32 tavole incise in rame fuori testo raffiguranti scimmie in vesti umane, inclusa la mappa più volte ripiegata raffigurante la Provincia de' Filosofi. Qualche lieve gora d'acqua ai volumi e sporadiche fioriture sparse ma ottimo esemplare in barbe. Legatura remondiniana coeva in carta decorata a xilografia in nero e marrone con motivi geometrici e indicazione del tomo al dorso.
Importante romanzo utopico-filosofico, prodotto dal vivace e bizzarro ingegno di Zaccaria Seriman, celato sotto le mentite spoglie dell'inglese Enrico Wanton. In questo viaggio immaginario nelle terre sconosciute dell'Oriente e dell'Emisfero australe, che si ricollega al Gulliver swiftiano, Seriman affronta le principali problematiche del suo secolo immaginando differenti modelli culturali e societari, da cui scaturisce anche una pungente satira soprattutto della società veneziana del tempo; cfr. Romanzieri e romanzi del Settecento 229: «la più vasta e completa satira che uno scrittore italiano ci abbia data in forma di romanzo, di tutti gli aspetti della civile società in mezzo alla quale ha vissuto». Il romanzo fu stampato una prima volta in 2 volumi nel 1749, poi notevolmente ampliato e corredato di figure venne pubblicato a cura dell'Autore stesso nella stamperia privata a Villa di Melma presso Treviso, dai Remondini; cfr. Melzi III, 216 e Parenti 37.