Nell'aprile 1687 riapriva a Piacenza, dopo un restauro a cura degli architetti di corte Domenico Valmagini e Stefano Lolli, il teatro Ducale nel palazzo di Cittadella. Si rappresentò il Didio Giuliano, dramma in tre atti di Lotto Lotti con musica di Bernardo Sabatini e scene di Ferdinando Bibiena, che da sette anni ormai era attivo al servizio di Ranuccio II Farnese come pittore e scenografo. Per l'occasione fu edito un libretto (Parma, Stamperia ducale 1687) corredato da 11 incisioni: una bella antiporta figurata e dieci tavole relative alle singole scene. Esse riportano con varia dizione il nome di Ferdinando come inventore, senza mai segnalare quello di un traduttore, non è da escludere dunque che lo stesso Bibiena ne abbia curato anche l'incisione, per la verità in maniera un poco affrettata, consapevole delle innovazioni proposte a livello scenografico.
Fogli in ottime condizioni di conservazione, applicati a pieno su foglio di carta con vergelle. Foglio 1: Ottima prova su carta vergellata apparentemente priva di filigrana. Rifilata all’interno dell’impronta del rame, con linea d’inquadramento visibile a tratti in alto e in basso. Traccia di piega centrale verticale. Foglio 2: Rifilata all’interno dell’impronta del rame. Traccia di piega centrale verticale. Foglio 3: Rifilata all’interno dell’impronta del rame, con linea d’inquadramento visibile a tratti in alto e in basso. Traccia di piega centrale verticale.