Olio su tavoletta d’ebano. cm 23x33. Firmato “Ensor” in basso a destra. Al retro iscrizione "Ensor / Fleurs et statuette". Etichetta della Galerie D'eendt n.v. di Amsterdam e della collazione Benedetto Fiore di Torino. L'ultimo lungo periodo della produzione artistica di Ensor, benché meno ricco di inventiva e per molto tempo sottovalutato dalla critica, è tuttavia ricco di piccoli capolavori. Per la delicatezza del tratto e l'armonia cromatica, arricchita da maschere grottesche che le conferiscono un tono magico e surreale, questa preziosa opera può annoverarsi tra di essi. "Se il periodo 'scuro' dura circa cinque anni, e il 'chiaro' circa quindici, l'ultimo periodo, che vorremmo chiamare 'cristallino', ne dura cinquanta. È caratterizzato da un colore fluido che copre appena la tela, da toni insieme vivi e vaporosi, da un disegno incerto se non tremulo, dall'assenza si una interna struttura. Le opere migliori, per la franchezza del tono e la luminosità, si accostano alla pittura fauve di cui Ensor, con il complesso della sua opera, è un brillante precursore" (Paul Haesaert).
Provenienza: Coll. Augusta Boogaerts, Bruxelles; Coll. Claes-Boogaerts, Bruxelles; Galerie d’Eendt, Amsterdam; Coll. Benedetto Fiore, Torino; Coll. F. L. Bergamo.
Bibl.: Xavier Tricot, James Ensor. Catalogue raisonné, Antwerpen, Wilson ed., 1992, II vol. (1902-1940), n. 744, p. 640. Libert Veritatis, f. 43r°Memoranda. Gisèle Ollinger-Zinque, Ensor par lui meme, Bruxelles, 1976, tav. 54 (ripr. Liber Veritatis). Il carnet di croquis o "Liber Veritatis" (coll. The Art insitut of Chicago) è un album di 58 pagine sulle quali Ensor annotava con schizzi e appunti le opere eseguite tra il 1929 e il 1940, tra le quali anche il presente dipinto. Esposto nel contesto della mostra Alberto Vitali e Bergamo, a cura di Massimo De Sabbata, Amedeo Pieragostini (Mirando Haz), M. Cristina Rodeschini, Palazzo della Ragione Bergamo 2014-2015, p. 109.
In bella cornice in carta dorata applicata su legno. cm 39x47.