Bulino. mm 413x333. Bartsch, 51. Carroll, 58. Con il monogramma "IcB" in alto a sinistra. Da un disegno del Rosso Fiorentino, di stesse dimensioni e nello stesso verso, conservato al Cabinet des Dessins del Louvre (inv. 1575). Nel 1530 il disegno, commissionato da Pietro Aretino, da Venezia venne inviato in Francia quale dono per Francesco I, precedendo di poco l'arrivo del Rosso, ed in Francia venne tradotto a bulino. Per lungo tempo ritenuta di Iacopo Caraglio, Mariette per primo propose di identificare l'autore con l'incisore di Colonia Jacob Binck, seguendo il monogramma (Nagler, 2089) che non compare su alcuna incisione sicuramente del Caraglio. Binck era in Francia già nel 1526 quando eseguì il ritratto dei reali, poco dopo, forse all'arrivo del Rosso ad inizio autunno del 1530, sarebbe stata incisa la lastra del Venere e Marte. La lastra rimase in Francia dove continuò ad essere stampata ma senza essere identificata come di mano di Binck, il monogramma venne infatti cancellato e coperto da tratteggio. Ottimo esemplare di questo rarissimo foglio, nel I stato su 2 prima della rimozione del monogramma. Al tempo dell'esposizione alla National Gallery of Arts di Washington, Eugene Carrol riferisce di essere a conoscenza del solo ed unico esemplare della Bibliotèque Nationale recante il monogramma ed esposto in mostra (E. A. Carroll, Rosso Fiorentino. Drawings, Prints, and Decorative Arts, Exhibition Catalogue, NGA Washington, 25 October 1987-3 January 1988).
Rifilata ed applicata a pieno su vecchio montaggio decorato con cornice a penna e inchiostro bruno, pennello e acquerello verde e nero. Lacuna ridisegnata di circa 10 mm. dal centro della schiena di Venere al bordo inferiore.