Manoscritti a inchiostro marrone scuro talvolta con correzioni e cancellature. Circa 100 lettere sono illustrate dall’artista (alcuni disegni sono pubblicati). Alcune buste conservate. La maggior parte delle lettere sono datate. Insieme anche 10 fotografie originali di piccolo formato che ritraggono l’artista al lavoro o con familiari e amici. Carte raccolte in 11 faldoni moderni. Dimensioni varie.
Annigoni (1910-1988), considerato “non solo il più grande del XX secolo, ma anche in grado di competere alla pari con i più grandi pittori di tutti i secoli”, conobbe Anna Maggini (1909-1969), sua musa ispiratrice, nel 1928. Lui frequentava l’Accademia di Belle Arti e lei il Conservatorio di Musica di Firenze. Si sposarono nel 1937. “Il rapporto con Anna, fondato su ideali comuni, fu intenso e non privo di contrasti, tanto che sfocerà, nel 1954, in una separazione molto sofferta. Dal matrimonio nacquero Benedetto (1939-2011) e Maria Ricciarda (1948) con i quali l’artista, nonostante le lunghe assenze e le vicissitudini familiari, riuscirà a creare un rapporto privilegiato. Lettere inedite, lunghe e intense che scandiscono momenti importanti della storia d’amore tra Annigoni e Anna Maggini. I testi, scritti e destinati ai soli occhi della donna amata, dimostrano tenerezza e intensità, ma anche il genio dell’artista e il suo “essere normale”. Le carte ci permettono non solo di avere una visione sulla vita privata e sui sentimenti più intimi di Annigoni, ma anche di scoprire importanti informazioni sulla sua carriera e sulla sua produzione artistica. Alcuni brani tratti dal carteggio: “[…] Sai, caddi su un mucchio di sassi lungo la strada, e li afferravo colle mani, e li stringevo fortemente […]. Era l’amore e l’ammirazione per la cosa che è e che in quel momento sentivo esistere […]. Indietro non posso tornare […]. Ti dico questo perché tu mi conosca meglio e comprenda quale sia il mio amore per te […]. Forse questo amore a te non interesserà, ma ad ogni modo io ho parlato sinceramente” (1929). “[…] Grazie di esserti fatta ritrovare qui a Milano al mio arrivo. Mi hai procurato un gran bene. Io andrò a disegnare per questa campagna triste e tu mi farai compagnia […]” (1930). “[…] Questo egoismo che anche ora mi consiglia a lasciar passare queste nuvole nere che oscurano il nostro amore, per poi continuare. […] Ma ora in me vince un ragionamento umano. Ho dato uno sguardo freddo […] alla nostra situazione e ho compreso che tutto deve cessare tra noi […]. Tu nella vita hai bisogno di avere una famiglia ed io temperamento strano […] irrequieto, non sono adatto a questo […]” (1930). Carteggio ampio e prezioso che permette di conoscere e integrare molti aspetti della vita e l’attività del Maestro.