Acquaforte e bulino in coloritura. mm 400x535. Foglio: mm 440x580. Versione con varianti rispetto all'esemplare conservato al Museo di Bassano del Grappa (Infelise/Marini (Stampe popolari profane), 1), ma similmentte da assegnare alle edizioni Remondini. Il mondo alla rovescia è uno dei temi iconografici più affascinanti nell'ambito delle stampe popolari, riflesso dell'ambiguità e ambivalenza del mondo quotidiano e del suo irreale contrario. Le scene grottesche suggeriscono spesso un senso di trasgressione sociale, in alcuni repertori iconici collegato con le manifestazioni carnascialesche, in cui per alcuni giorni, emerge un altro possibile mondo apparente, fatto di caos e follia, allo scadere del quale si torna alla vera virtualità della logica sociale tradizionalmente imposta e accettata. Alcune di queste immagini sono già presenti in papiri egiziani e più tardi nel mondo classico e medievale, anche se bisogna attendere la seconda metà del XVI secolo (c.1560) per vedere le prime tavole stampate in Italia, ed il tema sviluppato graficamente in diverse scene. Seguiranno esempi pubblicati in Olanda, Francia, Germania, Belgio, Inghilterra o Russia; in Spagna bisognerà attendere i primi anni del diciannovesimo secolo (Laborda, Mompié, Estivill e Calle del Gato), sebbene, già nel XVII e XVIII secolo, siano registrati alcuni fogli pubblicati in Francia (J. Ganiere e J. Honervogt) e in Italia (Remondini) con il testo in castillano. Tali pubblicazioni in numerose edizioni perdurano per tutto il diciannovesimo secolo, per concludersi negli anni Trenta del Novecento.
Buoni margini. Segni di piegatura del foglio in quattro parti. Rinforzo cartaceo al verso. Screpolature della carta e strappi localizzati alle estremità del foglio. Fioriture diffuse.