Olio su tavola. cm 39,5x46 circa. Firmato in basso a destra. Definito l'Edward Hopper di Milano, ama ritrarre la solitudine e la malinconia con una ripetizione degli stessi soggetti in un tempo-non-tempo, abbandonate in una solitudine surreale.
I margini della tavola sono irregolari e nel margine inferiore mancano due piccole sezioni di supporto; qualche macchiolina altrimenti ottima conservazione.