Acquaforte. mm 314x445. Foglio: mm 370x492. Bertarelli, 323. Varignana, 404. Satira autobiografica dove il tema è l'alternanza tra lavoro e ozio nella vita dell'artista. Al centro della composizione si erge la statua di Genio che incanta un serpente, simbolo della seduzione e del vizio. Il piedistallo reca l'iscrizione: LABOREM OCIO, OCIUM / LABORE VARIAT. / I. M. MITELLUS (il lavoro si alterna all'ozio, e la firma). Un putto sventola una bandiera con l'arme d'Este mentre numerosi altri putti si dilettano nei passatempi prediletti dal Mitelli, come la caccia, la pesca, la cattura degli uccelli, il giuoco del pallone, il ballo e la musica. Secondo fonti contemporanee l'artista aveva una vasta gamma di interessi e sapeva suonare diversi strumenti musicali. All'angolo in basso a sinistra un disegnatore è ritratto seduto su una pietra che reca scritto "DI TUTTO UN POCO MA DI TUTTO MALE”. Ottima impressione su carta vergellata lievemente spessa apparentemente priva di filigrana.
Ampi margini originari. Traccia di piega verticale al centro aperta in alto per breve tratto. Strappo al margine superiore verso destra e piccola mancanza di carta all'angolo in basso a sinistra. Lieve ingiallimento del foglio e traccia d'uso.