Tempera su tavola. cm 65,5x123. In basso al verso etichetta cartacea "Esposizione d'arte sacra / Cremona 1900". Nel catalogo dell'esposizione il dipinto sembra identificabile con il trittico al numero 6 in sala D, privo di attribuzione e di descrizione dettagliata. Il tema della Madonna col Bambino con la presenza del gatto ricorre nella pittura lombarda a iniziare da alcuni studi di Leonardo databili agli anni 1478-1481 circa (si vedano i disegni al British Museum inv. 1856,0621.1, inv. 1860,0616.98, e inv. 1857,0110.1) per una Madonna del gatto pare mai realizzata. Altri esempi di soggetto affine sono presenti in autori di scuola lombarda: a Vigevano, nella chiesa della Madonna della Neve, si conserva un affresco con la Madonna fra san Sebastiano e san Rocco in cui si vede il Bambino in braccio alla Madonna mentre sta giocando con un gattino; in una Madonna col Bambino attribuita a Giovanni Martino Spanzotti, conservata al Philadelphia Museum of Art (inv. 242), databile al 1475 un gatto è raffigurato mentre mira il cardellino che Gesù Bambino tiene con una cordicella sottile; nella Madonna col Bambino e un gatto attribuita al Maestro della Pala Sforzesca (The Walters Art Museum, Baltimora, inv. 37.455) o alla sua cerchia, invece il gatto viene tenuto al guinzaglio dal Bambino. La presenza del gatto sarebbe da riferire a una scrittura apocrifa secondo cui una gatta partorì nella mangiatoia in cui venne deposto Gesù contribuendo poi a scaldare i suoi piedini adagiandosi su di lui. Infine una tavola, alla Pinacoteca di Brera variamente assegnata alla cerchia di Leonardo, raffigura una Madonna col Bambino e l’agnellino (inv. 1162), dove all'esame radiografico è emerso che in precedenza al posto dell'agnello era raffigurato un gatto, l’animale è di fatto in una posa tipica da felino con la grossa coda in evidenza.
Vecchi interventi con ridipintura soprattutto nel gruppo centrale della Madonna col Bambino. Vernicetta lucida applicata anche sul legno al verso.