In folio (mm 315x205) Carte [307] di [314]. Segnatura: a-d? è f-g? h¹? i-u? x-y? z? &? [cum]? [rum]? A-B? C-E? F-G? H-I? K¹? L-N? O¹? (-O10). Testo (R 114, G 90) su 36 linee, spazi per capilettera. Con numerose illustrazioni xilografiche nel testo. Copia priva del fascicolo π (6 carte) e dell'ultima carta bianca. Piccolo strappo restaurato nel margine inferiore della carta d6 (non toccante il testo), strappetto nel margine superiore di k3, occasionali macchioline ma ottima copia. Legatura moderna realizzata con pergamena antica, titolo e dati editoriali manoscritti al dorso, sguardie in carta marmorizzata, ex-libris di precedente collezione al contropiatto anteriore. Nota manoscritta datata 1528 alla carta F4r.
Prima edizione in volgare del De re militari di Roberto Valturio, nella traduzione di Paolo Ramusio, che segue la gemella latina pubblicata da Bonino de Bonini nello stesso anno e la princeps, edita sempre a Verona nel 1472. L'opera si apre con una dedica di Ramusio al Dedicatario, Pandolfo Malatesta di Rimini. Le incisioni, che riprendono la princeps, raffigurano accampamenti, catapulte, armi e bocche da fuoco utilizzate negli assedi e scale cordate: rispetto alla prima edizione, riporta BMC, in questa compare una tavola in più (delle 96 che ornano il testo) raffigurante due soldati dentro una tenda. L'opera, che è considerata la più importante del Valturio, per l'unione dell'apparato illustrativo e dei testi (interessante la parte dedicata alla figura del condottiere) è definito a ragione uno dei più importanti testi militari del rinascimento italiano. BMC VII 952; IGI 10116 Sander 7483; Goff V 89; GW M49414; Hain-Copinger 15849.