8 parti in 1 volume in-folio (mm 285x193). Carte: [7, di 8], 100, 99 [di 109, mancano 33, 35, 41, 43-48, 59], [1 bianca manca], 57 [di 59, mancano 1 e 7], [1 bianca manca], 13, 2-54, 24, 41. Assente l’ultima parte di carte [1] bianca, 35, [1 bianca o con la marca], e la carta fuori testo con la Prima e seconda parte dell'arboro di tutte le Aposteme esteriori. Illustrazioni anatomiche nel testo. Esemplare scompleto come sovente accade, con pallidi aloni, qualche restauro e lavoro di tarlo marginale, ecc. In cartonato rustico settecentesco, dorso con titolo manoscritto su tassello cartaceo.
Copia da studio di questa ricercata seconda edizione (dopo la prima del 1574) che rappresenta il contributo maggiore di Giovanni Andrea Della Croce (1514-1574), chirurgo, medico e anatomista italiano. La Cirugia universale, un'espansione e una traduzione in volgare del suo trattato latino precedente, il Chirurgiae Universalis Opus Absolutum, ha aperto le porte della comprensione della chirurgia non solo ai medici, ma anche ai barbieri-chirurghi e ai lettori che non erano versati nella lingua latina. L'opera è composta da vari volumi, ciascuno dedicato a un'area specifica della chirurgia, e copre una vasta gamma di argomenti medici dell'epoca, come le cause, la localizzazione e la terapia dei tumori, i traumi cranici, facciali, toracici e addominali causati da frecce, punte e proiettili delle prime armi da fuoco, le lesioni ulcerose, le dislocazioni e alle fratture delle ossa lunghe, e poi flebotomie, tecniche di parto, prolassi rettali, calcoli vescicali, terapie per la sifilide, antidoti, strumenti necessari alla pratica chirurgica, inclusi sia quelli antichi che quelli moderni. Heirs of Hippocrates, 266 (I ediz); Castiglioni, 409; Durling, 1805; Garrison-Morton, 4850.4 (ed. 1573); Hirsch II, 145; Walleriana, 2276; Wellcome I, 1669.