In folio (mm 264x174). Pagine: [2] 43. Stampato xilograficamente su un solo lato di sottili fogli di carta di riso cinese ripiegati, occhietto in bianco su nero con monogramma IHS e strumenti della Passione entro ovale raggiato, caratteri latini e cinesi. Alcuni fogli tagliati lungo la piegatura, altri con trascurabili strappetti, prime due carte e ultima con piccoli restauri agli angoli senza perdite, pallide fioriture occasionali, per il resto buona copia completa in mezza pergamena posteriore con piatti marmorizzati.
Rarissima prima e unica edizione di questo eccezionale esempio di stampa xilografica in cinese ad opera dei gesuiti in Cina, a Canton, che favorì, dopo un periodo difficile, il ritorno del favore politico nei confronti dei gesuiti e delle loro missioni in Asia. La Innocentia Victrix contiene infatti sia l’ardente difesa dei gesuiti generalmente attribuita al missionario portoghese Antonio de Gouvea (1592-1677), superiore della residenza a Canton, sia il testo di un editto imperiale emesso a Pechino che riconfermava la tolleranza verso la religione cristiana, mettendo fine alle persecuzioni dei missionari cristiani iniziate nel 1664. I testi sono stampati in caratteri cinesi antichi, moderni e corsivi, con trascrizioni fonetiche e interpretazioni in latino. L'opera include inoltre numerosi riferimenti alle attività astronomiche dei gesuiti nell'osservatorio che costruirono a Pechino, e viene fatta menzione specifica delle attività astronomiche di Matteo Ricci, Johann Adam Schall von Bell, e soprattutto Ferdinand Verbiest. I calcoli matematici e le osservazioni astronomiche dei gesuiti correggevano errori commessi dagli astronomi cinesi. L'opera è stata stampata su carta di riso cinese utilizzando blocchi di legno, metodo economico e facile per la riproduzione del cinese scritto. Cordier, Bibliotheca Sinica II, 822-825; Sommervogel III, 1637.