Asta 58 / Libri, autografi e manoscritti

mar 11 MARZO -  gio 13 MARZO 2025
Lotto 551

Leopardi e la censura

Leopardi Giacomo

Canti di Giacomo Leopardi. Edizione corretta, accresciuta, e sola approvata dall?Autore.

Napoli: Presso Saverio Starita, 1835.

In-4° (mm 18x12). Pagine [2] 176 [2]. Esemplare con l’occhietto indicante “Opere di Giacomo Leopardi vol. I”. Qualche lieve fioritura. Fascicoli leggermente allentati. In barbe. Brossurina muta in carta azzurra coeva, con piccoli difetti ai margini.



Questa preziosa edizione rappresenta la prima raccolta completa dei 34 canti leopardiani, con 11 nuovi componimenti rispetto all’edizione Piatti (Il passero solitario, Amore e morte, A se stesso, Aspasia e altri), oltre a cinque frammenti finali, di cui tre inediti. Curata personalmente da Leopardi durante l’estate del 1835, l’edizione fu completata a settembre. Antecede il frontespizio una nota bibliografica sulle edizioni genuine dal 1818 al 1831, che sottolinea l’autenticità dell’opera: "le poche altre... essendo state senza concorso dell'autore, non hanno nulla di proprio". Il volume è talvolta accompagnato da un secondo, contenente le prime Operette morali corrette e accresciute, la cui pubblicazione fu bloccata dalla censura. Come riportato nella bibliografia leopardiana del Cappelletti, questa edizione è estremamente rara, al punto che si è persino dubitato della sua reale esistenza. Si riteneva infatti che i Canti di Napoli fossero stati oggetto di intervento censorio e ritirati dalla circolazione prima della loro distribuzione pubblica. In realtà, la censura colpì principalmente la stampa delle Operette morali, che Starita aveva progettato di pubblicare in due volumi, riuscendo a far uscire solo il primo verso la fine di dicembre 1835. Successivamente, Starita, che aspirava a pubblicare le Opere in sei volumi, ritirò dal mercato anche questi primi due, rendendoli rari anche come esemplari singoli.

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