In-8° piccolo (mm 136x87). Pagine: [72], 488. Piccoli lavori di tarlo, soprattutto al margine superiore e inferiore, che toccano talora il testo, e che presentano talvolta restauri, e altre minori tracce del tempo, ma copia genuina e completa nella sua pergamena rigida coeva con tassello al dorso, tagli spruzzati (qualche difetto al dorso).
Edizione non comune di una delle più note opere a carattere esorcistico, demonologico e di caccia alle streghe edite in ambito italiano nel XVI secolo. L'opera, proibita dalla Sacra Congregazione nel 1709, "è un trattato di demonologia in tre libri: il primo dedicato alla natura ed al potere del diavolo; il secondo ai misfatti delle streghe; ed il terzo ai rimedi per prevenire e curare i malefici." (Bibliotheca lamiarum 53). In esso, il Menghi elenca una gran quantità di pratiche esorcistiche volte a scongiurare ogni possibile sorta di maleficio, sortilegio, stregoneria, pratica di magia nera, possessione demoniaca. Nato a Viadana nel 1529 e morto nel 1610, il Menghi appartenne all’ordine dei Minori Osservanti e lasciò alcune altre opere demonologiche, Flagellum daemonum e Fustis daemonum, che furono tardivamente messe all’Indice nel 1709 e che furono anche incluse nel famoso Malleus Maleficarum. Fu soprannominato “il padre dell’arte esorcistica”.