Manoscritto a inchiostro bruno e rosso. Carte 99. Titoli e capilettera in rosso. Testo in latino. Molte abbreviazioni nel testo. In fine un indice e alcune carte con appunti vari di altro argomento (scritti con mano secentesca). Firma di appartenenza – Julius Zoboli - al contropiatto e al piede della prima carta e altra nota di appartenenza al verso dell’ultima carta Zafrat[...] di Baldi da Este. Restauro moderno con brachette di pergamena. Alcune tracce di umidità. Legatura su assi di legno antiche con costola in pelle più recente. Tracce di fermaglio. Dimensioni: 145x95 mm. Specchio di scrittura: 85x65 mm.
Oggi si ritiene che questo testo, conosciuto anche col titolo di Parvi flores, sia opera del francescano Johannes de Fonte, attivo tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Questo florilegio, databile tra il 1267 e il 1325, venne realizzato soprattutto traendo dal pensiero di Aristotele, ma anche da alcuni suoi commentatori e da altri autori antichi, come Platone, Seneca e Boezio. Del florilegio esistevano due diverse redazioni - Propositionibus e Auctoritates - cui corrisposero differenti tradizioni manoscritte. Questo testo dimostra come la massiccia penetrazione delle opere di Aristotele nel mondo latino, a partire dal XII secolo, provocò un rinnovato interesse per le scienze. Questa raccolta costituì per lungo tempo uno strumento di lavoro e non stupisce che, man mano che venne trasmessa anche in ambito accademico, abbia subito profonde trasformazioni. L’incipit del nostro manoscritto è il seguente: Incipit prologus de propositionibus universalibus Aristotelis. Alexander magnus rex fertur magistrum habuisse acutissimum philosophum Aristotelem qui annum XVIII agens, ut dicit Eusebius in Chronicis, discipulus fuit Platonis, viri magni ingenii et, ut dicit Augustinus in VIII° De civitate Dei, multos superans ex sociis suis sectam Peripateticorum instituit qui quasi deambulando studebant. Et fuit nomen patris ejus Nicomachus sapientissimus graecorum. Sed quia ipse Aristoteles scientias invenit verissima set complevit, juste sibi ipsi nomen magnum inter ceteros vindicavit. Ex cujus libris incipiendo a Metaphysica, deinde philosophica et cetera, ut patet ordo, nobiliores quasdam ex singulis libris porpositiones universales infra ut patere poterit legenti ponam [...]. Al Prologo segue Primo primi libri Metaphysicae (e poi i libri seguenti), i Libri Ethicorum, Libri aeconomicorum, Libri politicorum, Libri rethoricorum, Libri logicorum, Libri topicorum, Libri de animalibus, De Moribus (di Seneca), De Beneficjis (di Seneca), De remediis fortuitorum (di Seneca), De consolatione (di Boezio), Apuleii De deo Socratis, Empedocles cui segue Notabilia artis physionomie (in cui vengono nominate varie parti del corpo umano). Il manoscritto contiene numerose varianti rispetto alla versione pubblicata.