Asta 58 / Libri, autografi e manoscritti

mar 11 MARZO -  gio 13 MARZO 2025
Lotto 37

L'ambasciatore veneto e il Granducato di Toscana

Relatione dello Stato del Gran Duca di Toscana fatta dallo straordinario Imbasciator veneto [...].

Datato 1671.

Manoscritto cartaceo a inchiostro bruno. Pagine 70 scritte, cui seguono 12 bianche. Testo in italiano. Titolo completo del manoscritto: Relatione dello Stato del Granduca di Toscana fatta dallo straordinario Imbasciatore Veneto eletto per Congratulazione dell’Assuntione di S.A.S. Gran Duca Ferdinando II di Toscana nell’anno 1671. Al frontespizio, timbro a inchiostro della famiglia Strozzi, con il motto Expecto. Legatura in pelle con segni del tempo, dorso con difetti. Dimensioni 145x205 mm.



L’ambasciatore scrive di voler […] dar conto di tutto quello che nella legatione di Firenze ho praticato, et inteso degno di sua saputa […] Per parlar dunque con qualche ordine delle cose di questo Principe, degno di ogni saputa, dirò dunque della qualità dello Stato; degli habitanti; la somma del danaro, che hoggi è il nervo, et ornamento della pace […]. La relazione inizia con la descrizione della Toscana, definita ombellico d’Italia e dei suoi confini; segue l’elenco di tutte le città importanti, in particolare Firenze, Pisa e Siena. Un capitolo è dedicato alle Rendite: Tutti gli stati di questo gran Principe, per ordinario, che rendono hoggi un milione, et otto cento milia, e più Ducati di entrata. Le entrate principali derivano dalla macina, dalla carne, dal sale, dalla tassazione dei contratti ecc. Altri introiti derivano dalla zecca, dalle pene pecuniarie de’rei, dalla rendita delle meretrici, del loro guadagno, dall’utile degli Ebrei che habitano nello stato, dalle miniere ecc. Segue il capitolo delle Spese del Principe, che è numerato fra i più ricchi d’Italia, non tanto per grosse rendite, quanto per […] lo sparagno, il quale se li porge dall’occasione di una perpetua pace goduta per tant’anni […]. Le spese principali derivano dai presìdi militari, ampiamente dettagliati; seguono le spese per ricettare i Principi forestieri, per il Guarda robba per tutta la casa, per ornamenti e luoghi di ricreazione, le spese di caccia, di stalla, le elemosine, i leoni et altri animali, gli ambasciatori, le varie residenze, gli aiuti ai Monasteri, il maritar Dame, sottoDame e parenti, le spese segrete ecc. Un capitolo si intitola Delle Forze, intese come milizie di terra e di mare: si sottolinea l’importanza dei Cavalieri di Santo Stefano, ordine istituito da Cosimo primo. Il penultimo capitolo tratta Del Governo, che è il maneggio delle cose di stato, argomento sul quale il Principe prende poco il consenso in ogni cosa da’ diversi secretarij. L’ultimo capitolo è intitolato Dell’Intelligenza e tratta delle Corrispondenze che il Principe intrattiene con gl’altri Principi, a partire dal Comun Padre Pontefice, con il quale, come hanno fatto i suoi antecessori, procura tener buona amicitia, per ragioni militari più che religiose. I corrispondenti elencati vanno dal Christianissimo Re di Spagna, alla Casa d’Austria, ai Principi di Germania, al Duca di Savoia, ai vari duchi degli stati italiani: Mantova, Urbino, Modena, Parma, Genova ecc.

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