Asta 58 / Libri, autografi e manoscritti

mar 11 MARZO -  gio 13 MARZO 2025
Lotto 195

Un manifesto «[...] violentemente esplosivo, (che proclama) la rottura tra arte e logica e la necessità di intraprendere un grande lavoro di negazione»

Tzara Tristan

[ Hans Arp (Strasburgo, 1887 - Basilea, 1966), Arthur Segal (Romania, 1875 - Londra, 1944), Hans Richter (Berlino, 1888 - Locarno, 1976), Enrico Prampolini (Modena, 1894 - Roma, 1956), Marcel Janco, Francis Picabia (Parigi, 1879 - 1953), Giuseppe Raimondi ]

Dada 3.

Zurich: Heuberger, [1918].

In-4° (mm 350x250). Carte [8]. Con i legni di Hans Arp, Hans Richter, Arthur Segal, Enrico Prampolini e Marcel Janco nel testo e i testi di Tristan Tzara, Giuseppe Raimondi, Ferdinand Hardekopf, Pierre Albert Birot, Paul Dermée, Richard Huelsenbeck, Francis Picabia e Pierre Reverdy. Un'illustrazione in coloritura di Marcel Janco al piatto anteriore. Esemplare a bifoli sciolti, con la prima e l'ultima pagina staccate e alcune delle altre parzialmente staccate. Strappi e mancanze che non coinvolgono l'inciso; gore marginali e tracce di muffa a tutto il volume. Esemplare da studio, con gravi difetti, non passibile di restituzione.



"[...] Tristan Tzara trovò la parola (dada) l’8 febbraio 1916 alle sei di sera. Ero presente con i miei dodici figli quando Tzara pronunciò per la prima volta questa parola, che destò in noi un legittimo entusiasmo. Ciò accadeva al Café de la Terrasse di Zurigo, mentre portavo una brioche alla narice sinistra". Così Hans Arp racconta la nascita del movimento Dadaista, la cui intensa, ma breve, vita scosse il mondo dell'arte, aprendovi una voragine profonda. Così come accadde poco dopo per Dada 4-5, anche per questo numero Tzara produsse due edizioni: la prima con testi in tedesco (come la nostra), sostituiti nella seconda da testi francesi e italiani di Soupault, Savinio e Camillo Sbarbaro, per consentire una maggiore diffusione della rivista alla fine della guerra.

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