In-folio (mm 275x205). Carte [14], 347, [19], manca l'ultima bianca. Testo in colonne. Due diverse marche tipografiche incise in legno, una al frontespizio impresso in inchiostro rosso e nero e l'altra in fine, vignetta incisa in legno a carta 14v. Capilettera istoriati e spazi per capilettera con letterine-guida. Molteplici sottili forellini di tarlo al frontespizio e alle prime carte, nel margine bianco e nel testo, che continuano - diminuendo nel numero - per 100 circa carte, con conseguente perdita di alcune lettere del testo; altri minuscoli forellini in fine di volume. Legatura muta moderna in mezza pergamena rigida con piatti rivestiti in pergamena antica. Sigillo in ceralacca incastonato al contropiatto anteriore. Note di possesso manoscritte di antiche mano al frontespizio, glosse al testo.
Bella Bibbia in caratteri gotici per le cure di Adrien Gémeau. Questa edizione fu a lungo considerata la migliore versione della Vulgata con il testo rivisto ed emendato da Alberto da Castello, il primo ad aver compiuto un tentativo di revisione critica presentando un plenus apparatus di concordanze e varianti testuali: «del testo della Vulgata con emendamento del Castellano uscirono numerose famiglie di edizioni tutte basate sull'edizione stampata a Parigi nel 1504 da Thielmann Kerver, a spese del libraio parigino Jean Petit» (La Bibbia. Edizioni del XVI secolo 9). Cfr. BM French books, 52; Graesse I, 393.