In-folio (mm 350x240). Pagine [68], 560 [i.e. 558, per salti nella numerazione], [30]. Esemplare scompleto delle carte Sss2 e Sss3, sostituite da una seconda copia delle carte Sss1 e Sss4. 1 antiporta allegorica di Cornelis Bloemaert, 1 ritratto di Innocenzo X a piena pagina, 1 tavola più volte ripiegata raffigurante l'obelisco al principio e 5 tavole a piena pagina nel testo di Pierre Miotte. Moltissime xilografie nel testo, di varie dimensioni e anche a piena pagina, marca tipografica in fine e capilettera incisi in legno. Antiporta e frontespizio con restauri marginali, altri maldestri restauri al margine di 4 carte, gore d'acqua nel margine interno di molte carte in alcune più accentuate, ma esemplare in barbe. Legatura moderna in piena pergamena rigida con risvolti e titolo manoscritto al dorso.
Edizione originale. E' la prima opera completa di Kircher che riguarda la decodificazione dei geroglifici egiziani. Il lavoro fu commissionato da papa Innocenzo X per lo studio e il restauro dell'Obelisco, che doveva essere ricollocato di fronte a Palazzo Pamfili a Roma. Il restauro fu affidato a Gian Lorenzo Bernini sotto la direzione di Kircher, il quale utilizzò lo stesso metodo di interpretazione simbolica adottato già nel suo Prodromus coptus sive aegypticus (1636) e nella Lingua aegyptica restituta (1643). Anche l'Obeliscus Pamphilius è un opera ricca di affascinanti arcani, di singolari interpretazioni della mitologia e tradizione egizia. Il principio sul quale si basava era la convinzione che i geroglifici fossero un codice ermetico-simbolico che racchiudesse determinate relazioni e affinità cosmiche. Cfr. Bibliotheca esoterica, 2388; Cicognara, 2526; Sommervogel IV, 1052.