In-folio (mm 378x255). Carte [7] (di 8), CLXXXIII, [1] di errata. Esemplare scompleto del frontespizio e delle carte VII (con al recto la figura a piena pagina del porticus persica) e XXIV (al verso la figura a piena pagina della turris marmorea); il volume si apre con carta [8], contenente l'Oratio al recto e la Praefatione al verso, posta in luogo del frontespizio. Testo inquadrato dal commento, caratteri romani e greci, bei capilettera xilografici su fondo nero, 115 (di 117) illustrazioni xilografiche nel testo di cui varie a piena pagina, 1 marca tipografica in fine. Esemplare scompleto di 3 carte ma per il resto in buone condizioni, con le illustrazioni in splendido stato e le due immagini dell'Uomo vitruviano non censurate. Legatura seicentesca in piena pelle, con dorso parzialmente staccato e altri segni di usura ai piatti. Tagli rossi.
Prima traduzione italiana di un'opera che è considerata il più bel libro di architettura del Rinascimento. La pubblicazione di questo testo, edito in soli 1312 esemplari, fu una delle più celebri e travagliate imprese editoriali del tempo; com'è noto, il commento di Cesariano, che amplia ed approfondisce la precedente interpretazione emendata di Fra' Giocondo e la primitiva lezione di Sulpicio, si interruppe al libro nono per sopravvenuti contrasti con i promotori e con i due umanisti che fin lì lo avevano affiancato e che terminarono l'opera: Benedetto Giovio e da Mauro Bono. Oltre al commento, questa edizione è particolarmente apprezzata per l'ampio e originale corredo illustrativo, che ne fanno uno dei capolavori del libro illustrato. Alcune delle belle xilografie, secondo l'affermazione del Lomazzo, sarebbero state ricavate da disegni di Leonardo, del Butinone e del Cicerchio, donati al Cesariano da Gaudenzio Ferrari. Di notevole bellezza le famose illustrazioni leonardiane sui moduli proporzionali del corpo umano; rilevanti anche una xilografia raffigurante l'Età dell'oro (al verso di carta XXXI), la complessa tavola allegorica del Cesariano (a carta LXXXII) e tre studi architettonici del duomo di Milano che sono le prime raffigurazioni a stampa del monumento. Le altre illustrazioni raffigurano piante, spaccati, prospetti, particolari di edifici e macchine (tra le quali un curioso vascello che è mosso da una ruota come un battello a vapore). Mortimer 544; Sander 7696; Fowler 395; Berlin Kat., 1802; Cicognara 698; Riccardi, 610-611; Parenti, 513-514; Choix 5482; PMM, 26: «The Como edition of 1521 is the first in Italian by Cesare Cesariano, a pupil of Bramante. It has splendid new illustrations, some of which are now attributed to Leonardo da Vinci, and is the most beautiful of alla the early editions».