Olio su tela. cm 46x68. Siglato "FGS" e datato "1674" sull'orcio al centro. La scena - con la creatura mostruosa evocata dal rito malefico, lo stregone atterrito che fugge, ed il bambino inconsapevole destinato al sacrificio ancora legato - dichiara tutto il suo debito nei confronti dei quadri di magia e di stregoneria dipinti da Salvator Rosa nel suo periodo fiorentino (dall'autunno del 1639 al 1650), ed ambitissimi dagli amatori. La stregoneria a Firenze aveva trovato nella seconda metà del XVII secolo grande diffusione, in seguito alla pubblicazione del Corpus Hermeticum ed il collezionismo per questo tipo di soggetti magico-stregoneschi era divenuto comune ad alcuni nobili legati alla casata Medici, ad esempio il marchese Corsini, destinatario della celebre Stregoneria Corsini; i dipinti a tematica stregonesca-magica, le cosiddette Magherie o Incatesimi, erano infatti opere per un pubblico elitario di collezionisti, di fruizione privata, tenute segrete e mostrate solo ad una cerchia ristretta di amici.
Reintelato. In vecchia cornice dorata. cm 62x86.