In-folio (mm 303x205). Pagine 206, 1 carta bianca. Frontespizio e testo inquadrati da cornice tipografica incisa in legno, marca tipografica al frontespizio e in fine, capilettera filigranati. Forellini di tarlo marginali, ampia gora d'acqua lavabile nella seconda parte del volume e strappo riparato alla carta del colophon ma discreto esemplare. Legatura seicentesca in piena pelle con titoli dorati su tassello e fregi impressi in oro al dorso. Abrasioni alle estremità dei piatti e rotture alle cerniere.
Prima edizione. Spesso attribuita in passato a Lelio Brancaccio, pare ormai accettata l'intuizione del D'Ayala 10: «Io terrei quasi per fermo che l'opera sia di Giulio Cesare e non di Lelio»; si veda anche Adams B-2658; Brunet I, 1201; Cockle 557.