Manoscritto pergamenaceo in-8° (mm 150x105). Fogli [248] (di 252) di cui 8 bianchi. Mancano i fogli [17], [39], [150 bis] e [175]: stando alle ombreggiature nei fogli bianchi antistanti, almeno 3 di questi fogli mancanti dovevano contenere una bordura miniata. Specchio di scrittura mm 87x55, testo su una colonna di 15 linee in lettera gotica libraria italiana vergato in inchiostro bruno e rosso. Bella bordura a fregi floreali su sfondo blu al foglio [24]v, 19 splendide iniziali di 4, 5 e 6 linee miniate in oro con inserti in rosso, blu e verde e decorazione a racemi vegetali, quella in principio del Vangelo di Giovanni con raffigurazione del santo, tanti altri capilettera più piccoli rubricati in blu e oro e squisitamente filigranati in inchiostro rosso e viola. Qualche macchia e alcune carte un po' ingiallite, alcune lacune marginali nella pergamena a rari fogli ma bell'esemplare. Legatura moderna in piena pelle montata su assi di legno con impressioni a secco ai piatti e titoli impressi in oro al dorso; tagli dorati e cesellati. Annotazioni a matita e schede bibliografiche inglesi dell'Ottocento incollate al foglio di sguardia.
Straordinario Libro d'Ore siciliano della seconda metà del Quattrocento.
Contenuto: (ff. 1-2): bianchi; (ff. 3-14): Calendario; (ff. 15-16): bianchi; (ff.17-21): Officium sanctae crucis; (ff. 22-31r): Officium missae beate et gloriose virginis mariae; (ff. 31v-37r): Estratti dei Vangeli; (ff. 38-146): Horae BVM con varianti per i giorni festivi; (f. 147): bianco; (ff.148-231): Litania e salmi; (f. 232): bianco; (ff. 233-239): Symbolum Athanasium; (ff. 239v-241r): Antiphona; (ff. 242, 244, 246, 248): Elogi funebri di Girolamo, Nicola, Giorgio e Cristina di Tiro; (ff. 245, 247): bianchi.
Decorazioni: Pochi sono i Libri d'Ore siciliani conservatisi; la nostra copia sembra essere l'unico esemplare conosciuto realizzato per la Diocesi di Agrigento. Le decorazioni sono inusuali e probabilmente furono realizzate dalla stessa bottega artefice dell'Officium Divinum della Biblioteca comunale di Palermo (Ms. 4Qq.A.2) calligrafato secondo l'iscrizione nel 1433 da Amato de Fucarino; questi era all'epoca anche miniatore di manoscritti in Sicilia. La nostra copia ha 6 iniziali di 6 righe, 5 di 4 righe e 9 di 4 righe decorate in oro e filigranate, una bordura che incornicia su quattro lati l'inizio della Missam Sante Marie e un ritratto di San Giovanni all'inizio del suo Vangelo. Decine di iniziali a due righe in blu e oro filigranate.
Provenienza: il calendario contiene alcune festività che ci permettono di associarlo alla diocesi di Agrigento in Sicilia. Santi poco conosciuti sono: 1. Santa Radegunde di Burgos y Villamayor in Spagna (20 gennaio); 2. San Gerlando, vescovo e patrono di Agrigento (25 febbraio); 3. Cataldus (8 marzo a Roma, ma 10 maggio a Taranto, come nel nostro manoscritto); 4. Filippo di Argiria in Sicilia (12 maggio); 5. Sant'Antonio da Padova (13 giugno); 6. Calogero di Sacca in provincia di Agrigento (18 giugno); 7. Nicola da Tolentino (10 settembre); 8. Santa Reparata di Atri (8 ottobre). La menzione di due santi provenienti da Agrigento e relativamente sconosciuti, così come quella del vescovo della diocesi, accreditano l'ipotesi che il manoscritto provenga proprio da Agrigento. Inoltre, la celebrazione del Vescovo Gerlando il giorno 25 febbraio e la particolare calligrafia del manoscritto accomunano questo Libro d'Ore all'uso di Agrigento a quello oggi conservato alla Biblioteca Nazionale di Madrid, che ebbe come copista Marco Cinico e miniatore Cristoforo Majorana, entrambi al servizio della corte aragonese a Napoli.
La copiosa bibliografia a supporto del legame fra questo Libro d'Ore e altri provenienti dalla corte aragonese e oggi conservati presso la Biblioteca nazionale di Madrid è disponibile su richiesta.