Olio su cartone. cm 64x49. Firmato in basso a destra. L'opera in oggetto può essere identificata con il dipinto elencato dal titolo Savonarola dans sa prison al n. 12 di pagina 8 del catalogo Esposizione d'Arte nel Palazzo Corsini in Firenze, Firenze, Tipografia Victoria, 1904 nel quale erano riportate 20 opere di Henry De Groux collocate nella Sala D. Il soggiorno di De Groux a Firenze, dove si recò in viaggio e fu raggiunto poco dopo dall’amante Germaine Lievens, giovane cugina della moglie con la quale aveva una relazione extra coniugale, ebbe inizio il 28 aprile 1903. La presenza in città dell'artista belga, già molto noto a Parigi dove la rivista "La Plume" gli aveva dedicato un fascicolo monografico e le sue opere erano state esposte presso la Galerie George Petit, destò attenzione nell'élite intellettuale cittadina nella quale fu introdotto da Domenico Trentacoste, in particolare nell'ambiente artistico e letterario delle riviste d'avanguardia "Leonardo" e "Hermes" che lo accolsero tra i collaboratori. Trovò sistemazione in un atelier in Piazza Donatello dove si fermò stabilmente a eseguire una serie di opere ispirate alla figura di Savonarola. A seguito dell’apprezzamento dei suoi lavori che aveva intenzione di presentare alla biennale di Venezia, fu invitato ad esporre alla mostra dei secessionisti a Palazzo Corsini inaugurata il 28 marzo 1904, nella quale gli fu dedicata un’intera sala di quadri di tema dantesco, savonaroliano, storico e simbolista eseguiti a Firenze. In concomitanza dell’evento che lo stava celebrando a Firenze, l'artista cadde in preda di un grave stato di agitazione mentale in seguito alla gelosia per Germaine che sospettava di tradimento con Mario Schiff, il segretario della Società Leonardo. Il suo stato confusionale e violento ebbe per conseguenza l'internamento forzato nell’ospedale psichiatrico di San Salvi, mentre a seguito dello scandalo le sue opere in mostra vennero immediatamente sequestrate. Dopo poche settimane di ricovero, l’artista riuscì abilmente a fuggire durante il permesso di una passeggiata che gli era stato concesso grazie all'intercessione dell'amico Giovanni Papini. Attraversò a piedi quasi tutta la Toscana e da Chiavari con vari mezzi di fortuna raggiunse Marsiglia. Le opere sotto sequestro furono poi restituite e spedite a Bruxelles mentre il dipinto César à la tête de ses lègions approdò alla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti dove si trova tutt'ora. Sul soggiorno fiorentino di De Groux si veda in particolare Laura Fanti, Henry De Groux. fantôme de Rembrandt à Florence, in Henry De Groux maître de la dèsmesure, catalogo della mostra, Musée Félicien Rops, Namur, 2019, pp. 53-57.
In bella cornice dorata di epoca liberty, cm 92x78.