In-folio (mm 297x202) in 2 parti. Carte [220 (di 222)]; [209 (di 210)]. Primo volume con grande "B" miniata in foglia d'oro e con decorazione a "bianchi girari" con dettagli in rosso e verde e bordi blu. Secondo volume con incipit splendidamente decorato da grande "R" miniata in foglia d'oro e con decorazione a "bianchi girari" con dettagli in rosso e verde e bordi blu che si estende lungo il margine interno; al margine inferiore, grande cerchio in foglia d'oro con al centro leone rampante in blu, incorniciato da corona d'alloro e con finissima decorazione floreale policroma che si estende ai lati. Testo in gotico su due colonne. Conservazione: assenti tre carte, di cui 2 bianche (A1 e a1) e una con l'incipit del primo volume (A4); primo volume con prima carta un po' fiorita, antica annotazione, lunga e fitta, al margine inferiore di F10v e G1r, ultima carta fiorita. Secondo volume con prima carta un po' fiorita, con minimi restauri al margine interno del primo fascicolo, qualche manicula, pochissime annotazioni, ultima carta con il Registrum fiorita e restaurata lungo i margini. Le carte iniziali, A2-A3r della prima parte e a2-a4r della seconda contengono le Tabulae. Volumi ricomposti al tempo della legatura, che è moderna in stile con dorsi in cuoio e piatti con assicelle di legno con i bordi scanalati. Interni freschi e croccanti.
Composta tra il 1440 e il 1459, la Summa theologica, o Summa moralis, di Antonino da Firenze (1389-1459) è divisa in quattro parti; ciascuna di esse è suddivisa in titoli, e questi in paragrafi. "La terza parte, la più nota e studiata, riguarda le problematiche che si ritrovano nella società del tempo. Il messaggio più innovativo di questa parte consiste, infatti, nell’aver messo in relazione la visione cristiana della vocazione religiosa con la vocazione umanistica e laica verso il mondo delle lettere, delle professioni liberali e soprattutto dei mestieri, ma in un contesto di situazioni assai più ampio rispetto a quello di Tommaso d’Aquino." (Treccani) A riprova dell’enorme fama e fortuna della Summa theologica vi sono le numerosissime edizioni, molte delle quali in incunabolo, tra cui la presente di Leonhard Wild.