Manoscritto autografo a penna nera. 3 carte sciolte numerate scritte al recto, di grande formato, tutte intestate con lo stemma nero Semper Adamas - Prima squadriglia navale – Il Comandante, che raffigura un braccio tra le fiamme con il dito teso e la sigla SA (dalla xilografia di De Carolis). Conservata busta autografa con destinatario, indirizzo e dicitura dal Comandante; sul retro due sigilli in ceralacca blu con la scritta greca ΜΕΛEΤΗ ΠΑΝ. Dimensioni 240x330 mm.
Lettera inviata al collega [Achille] Polenta (in via Solferino 25 Milano), ex combattente e legatore di libri. Il Vate cita la moglie Donna Maria [Harduin], il Vittoriale, la sua Biblioteca, l’amico drammaturgo Giovacchino Forzano (che in alcune lettere chiama scherzosamente Forzuto Forzano), l’editore Mondadori e il Mastro Paragon Coppella, soprannome dannunziano del grande orafo, argentiere e cesellatore Mario Buccellati. Mio caro collega, Donna Maria può dirti quanto io sia dolente di tutti questi contrattempi abominevoli che m’impediscono di accoglierti nel Vittoriale […] Io ho bisogno dell’opera tua, per la mia biblioteca. Grande gioia è per me l’aver d’improvviso scoperto un tal legatore di libri in un combattente così prode […] Aspetto ora Giovacchino Forzano. Ed è giunto ora l’editore Mondadori […] Ti mando il mio ultimo libro, con un tagliacarte di Mastro Paragon Coppella. E ti abbraccio fraternamente. Il tuo Gabriele d’Annunzio.