Il documento è incorniciato in legno sottile (con qualche difetto) e protetto da vetro. Alcune tracce di umidità. Dimensioni 220 x 265 mm.
La Besanzioni, acclamato mezzosoprano, fu interprete – tra l’altro – dell’opera 'Francesca da Rimini' di Zandonai, tratta dall’omonima tragedia dannunziana. Il poeta, resosi evidentemente conto di un deplorevolissimo malinteso con la cantante, si scusa utilizzando da par suo una celeberrima strofa dell’Orfeo di Gluck: che farò senza Euridice. Così come Orfeo si dispera per la perdita di Euridice, ma poi la ritrova con gioia, altrettanto il Vate fa intendere di essere disperato per la gaffe con la Besanzoni, ma consolato dalla promessa di una sua prossima visita al Vittoriale. 'Le chiedo perdono del deplorevolissimo malinteso che potrebbe essere cantato sull’aria famosa che farò senza Euridice Stop Ma mi consola la sua promessa generosa Stop L’eremo del Vittoriale aspetta Gabriella da oggi in poi Stop Gabriele D’Annunzio'.