Manoscritto e dattiloscritto a inchiostro nero. Il biglietto su carta intestata “Il nuovo Corriere della Sera”; la lettera su carta intestata “L’Europeo – La redazione”. Piccoli difetti. Dimensioni lettera 210x295 mm, biglietto 140x120 mm. SI AGGIUNGE: Borgese Giulio Antonio. 1 lettera autografa firmata su carta intestata “Corriere della Sera” datata 1930 (ringraziamenti ad una marchesa per la “mirabile” casa e la bella serata); 1 biglietto autografo firmato datato Milano 1923 con dedica e una sua piccola foto giovanile (segni del tempo); 1 biglietto da visita senza data, autografo, siglato, con indirizzo di Berna, relativo ad un visto per “Yougine” (piccolo strappo); 1 cartolina di saluti autografa firmata datata 1925; 1 pagina del Corriere della Sera del 7 maggio 1922 con un articolo a firma di Borgese su Mario Rapisardi. SI AGGIUNGE: Comisso Giovanni. 1 lettera autografa firmata, inviata da Treviso ad un militare, datata 1959 (fissa un appuntamento per fare conoscenza). Busta viaggiata conservata. SI AGGIUNGE: Branca Vittore. 1 lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata “La nazione del popolo”, Firenze, datata 1946, inviata al Prof. Ettore Li Gotti a Palermo. “[…] ho già fatto parlare delle tue Trecentonovelle all’amico Augusto Livi […]”.
I DOCUMENTO: Biglietto: “Carissima, grazie di cuore per la tua del 19. La Mamma sta molto meglio, tanto che domani lascerà l’ospedale per tornare in via Orti. Grazie al Cielo […] A quest’ora penso che Giovanna sia con te. Falle tanti auguri – sebbene tardivi – per San Giovanni e tanti fervidissimi per il nascituro […]”. Lettera: “Carissima Stefania […] Grazie anche per le frasi gentili a proposito di Maria Sofia. Esse mi hanno fatto pensare con rammarico che è molto triste che tu conosca la mia famiglia soltanto attraverso delle fotografie […] Con Giovanna ci scriviamo piuttosto di rado, ma ogni volta con un affetto fraterno che è una delle poche cose consolanti della mia vita ante-matrimoniale […] non mi hai detto nulla circa il tuo lavoro cinematografico. Sei riuscita a combinare qualcosà […] Non ti nascondo che il campo è molto difficile se non addirittura impossibile per le persone che non vivono in qualche modo in quel chiuso ambiente”.