Manoscritti a inchiostro nero e blu. Su carte con intestazione "Compagnia Italiana di Prosa / Peppino de Filippo", "Compagnia del Teatro Italiano / Peppino de Filippo". 1 busta conservata. Dimensioni varie.
"[...] è andata bene anche qui (ti scrivo dopo lo spettacolo e sono le tre circa) [...]. Sarò al Carignano fino a domenica prossima, poi mi recherò a Lugano passando prima per Biella – due giorni – poi a Gallarate. Sarò a Firenze il giorno 5 marzo p.v. al Teatro La Pergola e ci resterò 14 giorni. Dopo Firenze mi sposterò a Bologna al Duse poi a Napoli per un mese al Mercadante [...]" (23 febbraio 1951, Torino) – "[...] ho fatto riposo iersera e sono andato a sentire Ruggero Ruggeri. Recitava la tua commedia e sinceramente m’ha divertito e interessato [...] Non capisco perché sia passato tanto tempo senza che nemmeno uno scritto ci siamo scambiati. In verità, io, l’aspettavo da parte tua perché ad Ardovino assicurasti una risposta alle proposte che egli ti fece nei riguardi della commedia che avevi intenzione di darmi [...] una rispostina potevi anche inviarmela. Evitandola mi hai dato l’impressione o di essere rimasto offeso di qualche cosa o indifferente a tutto ciò che ci riguardava. Non capisco perché allora ti sei preoccupato di scrivere una commedia per me se poi, al momento di concludere, mi hai abbandonato come un povero diavolo [...]" (25 dicembre 1952) - "[...] vienimi a trovare quando puoi. Non siamo più amici? Mi farebbe piacere rivederti. Siamo alle “Arti” ove ho debuttato una settimana fa. Le recite vanno bene [...]" (Natale 1957).