Dattiloscritto a inchiostro blu con firma autografa. Un bifolio intestato Ing. Gianni Caproni, via S. Gregorio, 28, Milano, 4 pagg. scritte. Busta conservata, senza francobollo. Dimensioni 125x200 mm.
L’ingegner Caproni, storico pioniere dell’aviazione italiana, ringrazia il capitano [e medico] Luigi Falchi comandante di Gruppo Aeroplani Caproni di Aviano, per l’impresa da lui compiuta con quel coraggioso bombardamento notturno durante la Prima Guerra Mondiale. Insieme a Falchi, Caproni ricorda il tenente [Germano] Ruggerone ed il brigadiere [Demetrio] Artuso. I tre aviatori parteciparono al primo bombardamento aereo notturno sopra la zona del monte Hermada e furono tutti insigniti di medaglia al valor militare. Caproni utilizza l’impresa per fare adottare dalla Regia Aeronautica il suo nuovo triplano 600 al posto dei biplani. […] A Roma, in terra d’infedeli, (mi perdoni e conservi tutta per Lei l’espressione forse troppo sincera,) non sarei giunto a spuntare le tante obbiezioni che erano state sollevate […] per l’impiego notturno dei grandi apparecchi di bombardamento […]. Riferendosi poi ai nuovi triplani: […] col nuovo apparecchio le Sue valorose squadriglie rovesceranno, da ciascuna delle unità in volo, due tonnellate di esplosivo su POLA e almeno mille chili su VIENNA […].