Un manoscritto a penna blu e tre dattiloscritti a inchiostro nero. Tre carte intestate Compagnia del Teatro Italiano Peppino de Filippo, e una Peppino de Filippo. Conservate due buste intestate e una carta intestata della Compagnia, scritta e firmata da altra persona. Dimensioni: 225x285 mm.
Le lettere trattano di impegni teatrali e cinematografici, ma non mancano le note personali: […] mi sono convinto che mettere in scena il tuo lavoro, nel periodo in cui sono occupato col film in lavorazione, è una vera preoccupazione per me […] non mi pare vantaggioso, per il lavoro stesso, tentare la prima senza aver potuto trovare neanche un paio di volte […] Penserei quindi di […] rimandare alla prossima mia venuta a Roma, al Teatro Quirino, l’andata in scena de L’abito nero […] (18 maggio 1953). […] il mio guaio […] è che non sono tipo di troppe parole e allora, a volte, mi si crede uno scontroso e spesso mi si tiene lontano volentieri […] (23 gennaio 1953).