Nucleo di 12 disegni diversificati per tecnica, supporto e soggetti rappresentati, ma applicati al medesimo album. Si allega documento manoscritto in possesso di Tammaro De Marinis, ultimo proprietario, nel quale sono elencate le provenienze dei disegni stessi, ovvero la collezione di William Graham e il successivo passaggio d'asta del 2 aprile del 1886 (l'anno successivo alla morte del mecenate) da Christie Manson&Woods in un'asta dedicata alla sua collezione (Catalogue of the important collection of pictures in oil and drawings in watercolours, formed by that well-known amateur William Graham, Esq., deceased. Late of Grosvenor Place: which (by Order of the Executors) will be sold by auction, by Messrs. Christie, Manson & Woods, at their great rooms, 8 King Street, St. James Square, on Friday, April 2, 1886, and following day, and on Thursday, April 8, 1886, and two following days, at one o' clock precisely); cita, poi, la proprietà di Charles Fairfax Murray. William Graham è stato un grande uomo d'affari e mecenate dell'arte rinascimentale italiana, ma la sua importanza non è solo come acquirente e protettore ma anche come personalità che, con la sua collezione di arte italiana, ha contribuito ad ispirare alcuni degli artisti che poi lui stesso ha sostenuto, come Edward Burne-Jones e lo stesso Dante Gabriel Rossetti. Charles Fairfax Murray è stato un pittore, mercante, collezionista, benefatore e storico dell'arte, nonchè uno degli esponenti dei Preraffaelliti. Fu assistente di Edward Burne-Jones e stabilì velocemente un legame anche con Dante Gabriel Rossetti, nel cui studio entrò da giovanissimo, William Morris e Philip Webb. A seguito di ulteriori approfondimenti siamo giunti all’ipotesi che i disegni, nella totalità o in parte, possano essere stati eseguiti da Charles Fairfax Murray che era stato allievo sia di Rossetti che di Burne-Jones. Alcune figure allungate presenti nell’album ricordano proprio lo stile di quest’ultimo nel cui studio Murray era entrato nel 1867. Murray eseguì alcune copie molto fedeli dei dipinti di Rossetti Beata Beatrix, Salice d’Acqua ed Elena di Troia, questi ultimi due oltretutto presenti nell’album come studi. Come scritto nella biografia Treccani “Assorbì talmente la maniera del maestro che non di rado opere sue furono attribuite al Rossetti”. L’artista si trasferì in Italia nel 1872 dove collaborò con John Ruskin e si stabilì a Firenze. Fu inoltre importante punto di riferimento per il pittore senese Ricciardo Meacci indirizzandolo allo studio dei quattrocentisti. Anche se tornò in Inghilterra nel 1882, mantenne rapporti col nostro paese dove era rimasta la moglie. Nel frattempo aveva sviluppato interesse per la bibliofilia e il commercio antiquario, attività che evidentemente fu anche alla base dei rapporti con Tammaro de Marinis che tra l’altro scrisse il suo primo profilo biografico nell’Enciclopedia Treccani. Beneficò largamente - con doni di quadri e di denaro - le pubbliche gallerie del suo paese, in special modo la National Gallery di Londra e il Fitzwilliam Museum di Cambridge e nel 1904 cedette la sua collezione di più di ottocento disegni di Preraffaelliti al Birmingham Museum and Art Gallery. La questione rimane comunque aperta e pertanto la raccolta viene presentata in asta come attribuita. Questa scheda revisionata sostituisce quanto riportato nel catalogo cartaceo. L'album è di cm 55,5x39. Al contropiatto anteriore è applicato in alto a destra un ex libris con iscritto a penna e inchiostro di china bruno: "Feathery Hotel Worcester". Sotto è applicata una targhetta con stampato: "Drawn in chalk by Dante G. Rossetti". 1) Matita su carta lucida. mm 380x530. Soggetto simile a Morning Music (1864). 2) Studio di panneggi. Carboncino e pastello bianco su carta tabacco. mm 505x360. 3) Studi di nudi femminili. Pastello rosso su carta greve. mm 515x360. 4) Studio per Water Willow. Carboncino e pastello rosso su carta lucida. mm 400x326. 5) Studio di figura femminile. Carboncino e rialzi a biacca su carta tabacco. mm 355x450. 6) Studio per Regina Cordium. Matita e pastello rosso su carta lucida. mm 215x183. 7) Studio di panneggio. Carboncino e pastello bianco su carta tabacco. mm 415x265. 8) Studio per Lucrezia Borgia si lava le mani dopo aver ucciso il marito. Matita su carta lucida. mm 480x335. La tematica del lavaggio delle mani, che ha assunto la connotazione del disinteressarsi di una faccenda, è presente in altri capolavori di Rossetti, quali La bella mano del 1874 e Lavarsi le mani del 1865. 9) Studio di nudo femminile di schiena. Pastello rosso su carta breve. mm 310x200.10) Studio di nudo femminile. Pastello rosso su carta. mm 375x200. 11) Studio per Elena di Troia. Matita e pastello rosso su carta lucida. 480x315. La quadrettatura riporta annotazioni di misurazioni varie. La stessa tipologia di collana la ritroviamo nell'opera Regina Cordium, mentre delle similitudini compositive nella Bocca baciata e nel Ritratto della Signora Morris. 12) Studio per Astarte Syriaca. Matita su carta lucida. mm 303x205.
Il contropiatto anteriore è distaccato dall'album, come anche parte del dorso. Molti disegni presentano strappi, mancanze di supporto, pieghe e, in generale, lo stato conservativo è piuttosto precario.