In-folio (mm 320x200). Con 1 antiporta incisa, 1 ritratto dell'Autore e 1 albero genealogico dei Medici inciso a doppia pagina. Buona copia, con arrossature sparse, fioriture e gore diffuse. Altri difetti da controllare. Legatura in mezza pelle, con fregi e titoli in oro su tassello al dorso; sguardie rinnovate. Tracce d'uso. Ex-libris al contropiatto anteriore e annotazione manoscritta all'antiporta. SI AGGIUNGE: Id., L'Ercolano. Dialogo nel quale si ragiona delle lingue. Ed in particolare della toscana e della fiorentina. In Firenze: nella stamperia di S.A.R. per gli Tartini, e Franchi, 1730.
I OPERA: Prima edizione, prima rarissima tiratura, come si evince dall'errore a pag. 638 (poter potare arme) corretto nella ristampa e dalla presenza episodio della condotta efferata di Pier Luigi Farnese contro il vescovo di Fano (pagg. 639-640) che non compare invece in altre copie. Opera stampata in realtà ad Augusta da Paolo Kuhzio (cfr. Parenti 56) a cura di Francesco Settimanni, scritta dal Varchi nell’arco di vent’anni, su incarico di Cosimo I. Cfr. Brunet V, 1087; Gamba 998; Graesse VII, 259. II OPERA: «Pregevole edizione» (Gamba 1001) che «[...] molto deve a Mons. Gio. Bottari, il quale vi ha permesso un'assai lunga prefazione, in cui ha esposto con molta eruditione la Vita del Varchi, e l'ha corredata di note, e in fine vi ha posto una Tavola delle cose notabili di vocaboli, e modi di favellare nell'Ercolano...» (Moreni II, 427-28). qui compare in edizione originale il Discorso anonimo cinquecentesco in cui si esamina se la lingua in cui scrissero Dante, Boccaccio, Petrarca, si debba chiamare italiana, toscana, o fiorentina.