Bulino, mm. 404 x 526; BARTSCH XVIII, 99-110; DE GRAZIA 1984, pp. 184-185, n. 203; B. BOHN in TIB, 39, Commentary, part I, pp. 284-288, n. 192; BURY 2001, p. 24, n. 9). Il soggetto deriva da un'invenzione di Federico Barocci dai cui modi, tuttavia, Carracci si allontanò abbastanza per rimanere piuttosto nella solida tradizione del virtuosismo incisorio. Tanto da provocare una pessima reazione (a detta del Malvasia) dello stesso Urbinate a cui Agostino aveva inviato due impressioni di questa composizione. Per la sua unicità, invece, e per la qualità della composizione, l'esemplare, dedicato a Odoardo Farmese, è di grande pregio.
Esemplare in buone condizioni, profilata ai margini.