7 volumi in-12° (mm 168x95). Pagine [6], XL, 404; [4], 492; [4], 456; [4], 479, [1]; [4], 448; [4], 414; [4], 426, [2] (errata corrige). Con ritratto dell'Autore inciso in rame all'antiporta del primo volume. Testatine, capilettera e fregi tipografici nel testo, il tutto inciso in legno. Errori nella numerazione delle carte ma testo ben completo. Bruniture sparse, perlopiù nei primi due volumi, e piccolo forellino di tarlo nel margine interno delle pagine 147-200 del primo tomo, lontano dal testo. Legatura coeva in piena pelle maculata con cornice di filetto impressa in inchiostro nero, titoli dorati entro tassello al dorso, comparti con decorazioni dorate. Tagli spruzzati di rosso. Etichetta di libreria applicata al contropiatto anteriore dei volumi.
Quinta e ultima edizione curata da Coste, la migliore delle cinque, redatta quando egli era ancora vivo; nell'Avis Coste, che enumera quattro edizioni (non contemplando quella di Londra del 1739), scrive: «La Premiére publiée à Londres en 1724. est moins parfaite que la Seconde qui parut en 1725. à Paris [...] (vedi lotto precedente) [...] & celle ci- qui, selon toutes les apparences, sera la derniére que je publierai, l'emporte de beaucoup sur celle de la Haye. Je l'ai revuë & corrigée avec tout le soin dont je suis capable»; cfr. Hazlitt III, n. 42: «The preface of 1739 is here somewhat modified and new dated, 19th May, 1745. It describes the corrections made by Coste in the present edition. This is the best edition published by Coste, who died in 1747». Il ritratto di Montaigne è lo stesso dell'edizione londinese del 1724, inciso da Chéreau su disegno di Genest. Riguardo allo stampatore, è ormai assodato che Jean Nourse (altre volte Éternel, Fameux) non fosse altro che uno pseudonimo che usurpava parzialmente l'identità del libraio di Londra John Nourse (1705-1780), utilizzato dal 1739 ca. al 1793 ca. e poi di nuovo nel 1866 per molte edizioni contraffatte, principalmente realizzate a Parigi. Cfr. Brunet, Imprimeurs imaginaires; Die falschen und fingierten Druckorte 104; Moureau, 122: «un imprimeur humoriste du XVIIIe siècle parle de "l'éternel Jean Nourse" vrai faux libraire londonien»; Parenti 116-117-119; SUDOC, ad vocem.