In-8° (mm 184x112). Pagine [8], 1165, [1], 1 carta bianca. Frontespizio entro bella cornice di putti e mascheroni incisa in legno da Jean de Gourmont. Esemplare un po' rifilato nel margine superiore e nel margine esterno del frontespizio, leggermente brunito e con molte sottolineature nel testo, presumibilmente di antica mano. Legatura settecentesca in pieno vitello nocciola maculato con cornice di semplice filetto impressa a secco ai piatti, titoli dorati entro tassello rosso applicato al dorso a cinque nervi, comparti riccamente decorati in oro. Tagli rossi. Nota di possesso abrasa al frontespizio, altra nota di possesso di settecentesca mano sempre al frontespizio: Chuppin avocat..
Questa edizione riprende quella del 1598 dello stesso editore: la bordura al frontespizio è la stessa e molti degli errori di paginazione della precedente versione sono reiterati. Il testo è quello dell'edizione del 1595, ossia dell'edizione postuma curata da Marie de Gournay, basato sull'esemplare autografo degli Essais che ella aveva potuto visionare durante il suo soggiorno nel castello di Montaigne. Cfr. Hazlitt III, n. 9; Sayce-Maskell 9; Tchemerzine VIII, 410. Riguardo all'Autore della bordura, è da rigettare l'ipotesi di Sayce-Maskell: «The monogram beneath AVEC PRIVILEGE is IDG (probably Jars de Gournay)»; Balsamo-Simonin 118-119: L'Angelier, che era solito ornare i frontespizi delle proprie edizioni con una cornice incisa sormontata da putti («les deux putti de la partie supérieure, appuys sur des chapiteaux, pouvaient aussi être considérés comme des angelots, des anges liés par une couronne de feuilles de vigne») ne aveva cessato l'utilizzo dopo il 1583 «pour le reprendre quinze ans plus tard, de façon exceptionnelle, en 1598 et 1600 sur les Essais de Montaigne»; la bordura di putti e mascheroni utilizzata in queste due edizioni fu realizzata da Jean de Gourmont, che soleva firmarsi con il monogramma IDG (pp. 290-1, nn. 309-10), già utilizzato in precedenza da l'Angelier.