In-8° (mm 159x100). Pagine 133, [3] bianche. Vignetta xilografica al frontespizio con monogramma della Compagnia di Gesù e capilettera incisi in legno. Il primo fascicolo un po' allentato, due forellini di tarlo nella parte inferiore delle carte, più evidenti nei quaderni B-C con perdita di alcune lettere di testo; altro piccolo lavoro di tarlo alle ultime due carte che sfiora il testo. Legatura coeva in piena pergamena con minimi difetti. Ex-libris del Dr. Bent Juel-Jensen in etiope applicato al contropiatto anteriore.
Rara prima edizione di queste tre importanti lettere di missionari gesuiti dall'Etiopia, la Cina e il Tonchino, di cui si fornisce per la prima volta una descrizione da parte di un occidentale. La lettera scritta da padre Manuel de Almeida (O'Neill-Domínguez I, 82) è il suo ultimo resoconto prima dell'espulsione dall'Etiopia nel 1633, e fornisce un dettagliato racconto delle vicissitudini dei missionari cattolici in quel paese, dal loro arrivo nel 1622 alla loro persecuzione e cacciata nel 1633: favorevolmente accolti dall'imperatore etiope Susenyos, che per convenienza politica si era convertito al cattolicesimo, i missionari gesuiti arrivarono numerosi nel paese e si dedicarono operosamente all'evangelizzazione dei suoi abitanti; quando però tentarono nel 1626 di imporre dei cambiamenti alle antiche pratiche religiose innescarono dei disordini sociali che sfociarono nella guerra civile: Suseynos fu costretto ad abdicare e il suo successore rinnegò il cattolicesimo, espellendo o uccidendo tutti i missionari gesuiti. La lettera scritta da padre Emanuel Diaz (O'Neill-Domínguez II, 1113) è un interessante riassunto della situazione in Cina, fornito da un missionario che operava in quella regione già dal 1615 e che nell'arco della sua vita realizzò ben tredici traduzioni di testi cristiani in cinese. L'autore della terza lettera, il gesuita Giuliano Baldinotti (O'Neill-Domínguez I, 328), incaricato di esplorare la possibilità dell’evangelizzazione del Tonchino, fu il primo missionario cattolico a visitare e a descrivere quella regione del Vietnam; ben accolto dal reggente Trinh Trang, fu presto raggiunto da due altri suoi confratelli (Marques e de Rhodes), ed ebbe modo di raccogliere molte informazioni sul paese in una relazione di viaggio datata «Macao, 12 novembre 1626» inviata al padre Vitelleschi, superiore della Compagnia di Gesù. La lettera-relazione fu pubblicata solo nel 1629 in appendice a questo volume intitolato Lettere dall’Ethiopia, e divenne in seguito tanto rara che all’inizio del XX fu ritenuta inedita e ristampata. Cfr. Carayon 904; Cordier, Sinica II, 816; Cordier, Indosinica II, 1915-1916. La nostra copia è appartenuta a Bent Juel-Jensen (1922-2006), eminente medico, grande bibliofilo e fondatore della Oxford University Society of Bibliophiles, benefattore della Oxford's Bodleian Library e amante dell'Etiopia, visitata per la prima volta nel 1973: «Books were included in his Ethiopian rescue endeavours [...]. He bought his first manuscripts in 1973, and by 1990 he had acquired over 40, some dating back to the 15th century» (The Independent obituary, 4 gennaio 2007).