In-4° (mm 220x158). Pagine [12], 108, [2]. Antiporta ripiegata incisa in rame e testatina alle armi dell'Arcivescovo di Milano Gaetano Stampa sorrette da putti, sempre calcografica, in apertura della Dedica. Fregio xilografico al frontespizio, marca tipografica in fine, testatine, finalini e capilettera incisi in legno. Lievi fioriture a poche carte. Legatura coeva in piena pelle con cornice di semplice filetto a inquadrare i piatti e contropiatti foderati da carta C. Ledeberger, con fregi floreali impressi in oro. Minimi difetti.
Rara edizione originale. L'antiporta raffigurante San Simonino circondato da ebrei, che la cronaca additò come i suoi carnefici, è incisa da Erasmo Antonio Obermiller. Il culto di Beato San Simonino si diffuse a Trento dopo che il bimbo di nemmeno tre anni fu rinvenuto morto il giorno di Pasqua del 1475 e si lega a un tristemente noto episodio di antisemitismo, cui la Chiesa cercò inutilmente di porre freno; il ritrovamento del cadavere nelle acque del canale che attraversava il ghetto della città originò un'incresciosa repressione culminata con la tortura e la morte di 15 presunti omicidi.