Manoscritto a inchiostro blu su cartoncino con intestazione “Enzo Tortora / 20123 Milano – Via dei Piatti 8 […]”. Dimensioni: mm 105x155.
«Ti debbo […] delle scuse […] e dei complimenti. Delle scuse per non aver mai (colpa di questa vita di merda) collegato il tuo viso alla tua firma […]. Dei complimenti perché stamattina, dopo il tuo perfetto elzeviro (lettera a un padre quasi fascista) ho chiesto a Biondi chi fosse l’autore di queste righe […]. Perdonami: sono un tuo umile e sincero ammiratore. Scrivi come pochi […]. In un ambiente odioso come il nostro, dove l’antropofagia è rituale, è forse lecito scrivere ad un collega […]».