In-4° (mm 310x230). Pagine 67. Riduzione per canto e pianoforte di Gaetano Luporini. Timbro a secco “3 [marzo] /1898”. Brossura originale con illustrazione di Adolf Hohenstein. Più che buono stato.
Prima edizione. Comprende: Ave Maria su scala enigmatica, Stabat Mater, Laudi alla Vergine, Te Deum. Negli anni della maturità, Verdi si avvicinò alla composizione di brani di carattere sacro. Dopo Aida nacque il Requiem poi, nell’ ‘80, un Pater noster a cinque voci e coro e un’Ave Maria per soprano e orchestra d’archi (ma questi lavori non entrarono nei Pezzi sacri). Dopo Otello compose le Laudi alla Vergine per quattro voci femminili a cappella, su un testo dantesco (la preghiera a Maria intonata da San Bernando nel XXXIII canto del Paradiso). Dopo Falstaff nacquero il Te Deum (seconda metà del 1895) per doppio coro a voci miste e orchestra, e lo Stabat Mater (nel 1897, ma già ci pensava nel 1894) per coro a quattro voci miste e orchestra. Nel 1890 compose un’altra Ave Maria a quattro voci, scritta su una bizzarra “scala enigmatica” ideata da Adolfo Crescentini e pubblicata sulla “Gazzetta di Milano”. In un primo momento Verdi non volle diffondere questi brani e Giulio Ricordi riuscì a pubblicarli solo nel 1898.