Serie di 38 disegni a china su carta avorio e veline incollate tra tavole, testate e finali di misure varie (mediamente mm. 280x200) ai quali si aggiungono di dimensioni più grandi 2 illustrazioni (mm. 300x235; 375x310) e 4 fogli con cornici decorative figurate (di cui una tipografica) (mm. 635x455; 460x320) disegnati anche al verso con figure in costume rinascimentale destinate ad altro lavoro. Quasi tutti i disegni sono firmati con lo pseudonimo "Pipinus da Modona" e diversi datati 1901, 1902 e qualcuno 1930. Su diversi fogli annotazioni di mano dell'artista per la trasposizione dei clichées tipografici. Più volte ristampata, nel 1928 fu fatta un'edizione a cura e spese dell'illustratore. Si uniscono: 2 edizioni del libro a stampa di Anonimo (Nicolò Bacigalupo), Eneide, testo originale d'un reduce troiano illustrato da Pipinus da Modona (Pipein Gamba), una s.n.t. (anni '20) e l'altra Genova, ediz. Valenti, 1974, in tiratura limitata di 1100 copie firmate dall'editore (es. n. 415), nelle quali confluirono buona parte dei seguenti disegni originali. In questo poema "eroicomico" la vena effervescente di Gamba mescola ai tipi classici figure femminili liberty e modernizzate dalle rotondità sensuali e ammiccanti. L'autore del testo parodistico in versi dialettali genovesi, rimasto a lungo anonimo, era in realtà Nicolò Bacigalupo, autore anche del poemetto Montecatini (1902), in cui descriveva la nota località termale, meta favorita della borghesia genovese, e ne approfittava per delineare tipi e macchiette caratteristiche, coadiuvato brillantemente dal tratto birichino del disegnatore Giuseppe Garuti, alias Pipein Gamba, alias Pipinus da Modona, ormai famoso per le sue donnine stile Belle Epoque, allora considerate provocanti.
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