Acquaforte. Matrice: mm 154x132. Foglio: mm160x137. Bartsch (Reni), n. 46; De Grazia Bohlin (TIB), 39, p. 411, n. 3 (200); Birke (TIB), 40, p. 202, n. 51 (303); Bohn (TIB), 39 (2 Comm.), p. 274, n. 3906.027. La stampa fu attribuita a Guido Reni dal Bartsch ma è stata poi ricusata da Birke e Bohn che la riferiscono genericamente alla scuola di Reni, ritenendola desunta da una invenzione di Annibale Carracci come indicato dall’iscrizione a sinistra entro il margine “Ani. Ca./in.”. L'originale deriva, infatti, da un perduto dipinto di Annibale Carracci che dovette riscuotere al tempo molto successo, dimostrato da numerose copie e derivazioni conosciute. Sul verso è presente una numerazione manoscritta a penna “N. 2182”. (I stato di 2).
L’esemplare, in buone condizioni e con inchiostratura ancora ben definita seppur non freschissima, su carta bianca vergellata. Nel complesso è in ottime condizioni di conservazione: presenta buoni margini e risulta attaccato al supporto sottostante in cartoncino (XX secolo) da una striscia di carta incollata sul verso che non ne ostacola la visione completa.