Penna e matita di grafite; carta antica vergellata e filigranata. mm 225x275. Firmato a matita rossa in basso a destra. Il primo disegno a sinistra si presenta molto sbiadito mentre il secondo a destra, raffigurante un fante accovacciato, appare fortemente delineato. Vi si riconosce uno studio dal vero utilizzato a rovescio in un particolare della xilografia L'accampamento dalla serie I soldati d'Italia, dedicata a Gabriele d'Annunzio e incisa al fronte dove l'artista romagnolo perse la vita. SI AGGIUNGE: la xilografia corrispondente L'accampamento, mm 235x318, impressa in verde da ediz. Ratta (al verso Duilio Cambellotti, Il rogo, xilografia). «Nate dall’urgenza pietosa e complice di documentare il dramma della guerra, queste xilografie sono caratterizzate da un segno pervasivo che invade progressivamente il foglio con un moto guizzante e serpentino la cui eco si moltiplica saturando ogni angolo della superficie, dalle pieghe delle goffe divise militari, perdutamente indagate in oltre una trentina di xilografie, agli angusti perimetri delle trincee, in una inarrestabile urgenza narrativa. L’importanza di questa serie, così laica e antiretorica nella caparbia scansione di ogni momento della vita del soldato: Il piantone, La partita, Lo spidocchiamento, In trincea, Il superstite, Tregua, Il rancio, La lettera, Confidenze, è documentata dalla sua continua riproposizione in mostre e pubblicazioni postume; lo stesso Cesare Ratta, nella sua vasta opera di divulgazione sugli ‘adornatori del libro’ ». P. Pallottino, dall'introduzione a U. Giovannini, Gino Barbieri, Sogni di pace – venti di guerra, Imola 2004.
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