Manoscritti a inchiostro nero e 1 a matita. 2 lettere su carta intestata “Montegalletto” e “Cap. E. A. d’Albertis”. 1 su carta a quadretti. Dimensioni varie.
Il Comandante d’Albertis, fu scrittore, etnologo ma soprattutto navigatore. Fu tra i fondatori del primo Yacht Club d'Italia (nel 1879) e, a bordo dei suoi due cutter, Violante e Corsaro, viaggiò nel Mediterraneo e nell'Atlantico, seguendo la rotta di Colombo. «[…] Sto male, malissimo in gambe e non posso fare che pochi passi […]. Non più […] quel girovago d’un tempo ma un vero disgraziato fisicamente ed economicamente tanto che mi è preclusa la via dell’Egitto […]. Mi trovo che ho perduto la mia memoria e il cervello non lavora, non può più lavorare e son divenuto di una sordità straordinaria […]» (lettera del 5 settembre 1924, Aosta). «[…] L’addio al mondo, alle sue pompe, nonché alle soddisfazioni somme come scienziato non poteva trovare espressioni migliori del “Commiato”, ma ritengo che i dolori della vecchiezza di qualunque genere essi sieno sono molto più insopportabili che non sieno gradite le gioie della giovinezza (fioretto d’esperienza di Roberto Bracco) […]» (lettera del 30 luglio 1928, Genova).