Penna e inchiostro nero, acquerello marrone, rosso, verde, giallo, blu; carta bianca a vergelle (sec. XVIII) pesante filigranata. Foglio: mm. 525x385. Il foglio reca in basso la seguente iscrizione: “Dec.mber 22 th 1732 W.m Hogart”. Il soggetto, che rappresenta la prova del coro dell’Oratorio di Giuditta, venne riprodotto in stampa nello stesso anno 1732 (cfr. R. Paulson, Hogart’s graphic works, London Print Room, 1989, 127.II). La stampa (acquaforte e bulino, cfr. The British Museum, inv. 1857, 059.19) è più piccola (mm. 188x 160) rispetto a questo foglio, decisamente di grandi dimensioni. La sua attribuzione a William Hogart non è tuttavia certa, considerato che la firma presenta leggere differenze con quella su documenti autografi dell’artista. La qualità del disegno è però altissima: un‘esecuzione senza incertezze e dal ductus a penna molto fluido e libero che indica un’invenzione di getto, insieme ad un uso sapiente dell’acquerello. Opera di grande rilievo, forse di un seguace, ma coerente con la datazione indicata.
Il foglio presenta alcune piccole gocce d’inchiostro marrone (sec. XVIII) diffuse soprattutto ai bordi e al centro). Uno strappo con antica toppa incollata al verso lungo il bordo sinistro, due piccole mancanze verso la metà di quello destro e nell’angolo superiore sinistro. Al verso sono evidenti le tracce di precedenti incollaggi.
Errata Corrige: Nel catalogo cartaceo il lotto ha per errore una base d'asta pari a euro 800.