Penna e inchiostro acquerellato, tracce di matita nera sottostante (recto); matita nera (verso); carta bianca a vergelle filigranata. Foglio: mm 475x342. In alto a sinistra a penna in grafia antica “112”. Sul verso, nell’angolo in basso a destra, il timbro ‘AF’ iscritto in rettangolo della collezione del veneziano Ferruccio Asta (Lugt 116a). Entrambe le composizioni, sul recto e sul verso, corrono su due fogli uniti longitudinalmente al centro, presumibilmente dall’Autore stesso. La pagina faceva forse parte di un album. Si tratta di un’opera di notevoli dimensioni e di buona qualità, facilmente affiancabile alle opere del pittore emiliano. Anche la figura del verso, della stessa mano e forse derivata dal Parmigianino, è realizzata con grande freschezza interpretativa.
Leggeri spellamenti, piccoli strappi e mancanze, soprattutto lungo i bordi del foglio, che lasciano però intatte le composizioni. Sul verso, sono visibili al centro e lungo il margine destro due frammenti di carta (sec. XX) incollati per rinforzare i punti deboli della carta.