Acquaforte. mm 227x168. Foglio: mm 230x170. Calabi 1936, pp. 25-40. Bellini (TIB XLVII) pp. 385-424. Firmata “EQUES DIAMS In.” in basso lungo il contorno dell’ovale e all’angolo inferiore sinistro l’excudit dello stampatore Balano “Frans. Balans. Ex.” Mentre la produzione pittorica del Diamantini è piuttosto rara, di diversa mole e ben più documentata è invece la sua opera incisa, rappresentata da un cospicuo numero di acqueforti (se ne contano una settantina) la maggior parte delle quali risulta però tirata in un limitato numero di esemplari per mano di stampatori spesso rimasti anonimi. Queste acqueforti, veloci e sintetiche, venivano con tutta probabilità incise direttamente sulla lastra, senza studi preparatori e con scarsa attenzione ai particolari, ma mai a discapito dell’armonia dell’insieme. Calabi (1936) ipotizza che il Diamantini eseguisse le sue acqueforti in pochissimo tempo e senza mai apportare modifiche o correzioni; se per caso il risultato ottenuto non lo soddisfaceva, ne stampava solo pochi esemplari. Fatto che spiegherebbe in modo convincente la rarità di certe sue opere.
Ottima prova stampata con il tipico segno leggero su carta vergata coeva priva di filigrana. Margini di 1-2 mm oltre l’impronta del rame. Per il resto ottima conservazione.