Album in folio oblungo (mm 465x335) contenente 1 frontespizio inciso e 50 tavole numerate ad acquaforte. Ogni tavola porta in calce frammenti di testo corrispondente e la firma “Pinelli inventò e incise”. Legatura in cartonato marmorizzato coevo, un po’ liso. Uno strappo riparato a frontespizio con segni di colla, tracce di sporco e ingialliture ai margini di alcune tavole, tavola 6 con piccole macchie d’inchiostro, ma complessivamente buon esemplare.
Opera capitale dedicata al massimo capolavoro prodotto nell'ambito della letteratura latina, che rivela la fantasia e la tecnica straordinaria di Pinelli nel cimentarsi un progetto tanto impegnativo ma di grande valore etico e morale. Nell'Eneide erano appunto narrate le origini di Roma, città della quale l'artista traseverino non aveva mancato di celebrare la magnificenza e la genuinità dei suoi abitanti. Pinelli supera il mondo di arcaica purezza di Flaxman ed infonde nelle sue tavole un rinnovato pathos. Rispetto a Flaxman, rappresenta infatti un tratto d’unione con i romantici per il gusto enfatizzante degli aspetti drammatici e fantastici. L’artista, dopo aver letto o ascoltato il testo, decideva il soggetto e, quindi con pochi segni sulla carta disegnava un bozzettonè lo stesso, riportato sulla lastra, veniva completato, così, incredibilmente, direttamente sul rame.